360maker

360maker pubblica un nuovo mondo virtuale su Spatial, sviluppato per l’Istituto delle Poverette della Casa di Nazareth di Corrubbio (VR).
L’obiettivo? Trasformare l’educazione stradale in un’esperienza immersiva, interattiva e accessibile a tutti, senza esclusioni.

Un’aula che diventa una città virtuale

Grazie all’utilizzo dei visori Meta Quest e dei PC, gli studenti possono calarsi nei panni di automobilisti o ciclisti all’interno di una città ricostruita in 3D.
Le strade sono popolate da veicoli guidati dall’intelligenza artificiale, che simulano il traffico reale, obbligando i ragazzi a muoversi in maniera corretta, rispettando segnali, semafori e precedenze.

Dalla teoria alla pratica (giocando)

Non si tratta solo di guida virtuale: lungo il percorso, gli studenti affrontano quiz interattivi sulle regole del codice della strada. Ogni risposta corretta permette di avanzare, rendendo l’apprendimento un vero e proprio gioco.
Un’esperienza di gamification che unisce divertimento e responsabilità, rafforzando la consapevolezza delle regole e dei comportamenti corretti da tenere in strada.

Perché funziona

Questo progetto rientra all’interno delle attività che 360maker porta avanti con passione per rendere la tecnologia un alleato nell’inclusione.
L’iniziativa si fonda su tre pilastri:

  • Immersione: vivere in prima persona situazioni realistiche.

  • Interazione: mettere in pratica regole e concetti in un contesto simulato.

  • Engagement: apprendere con dinamiche ludiche che aumentano motivazione e attenzione.

Il risultato? Un metodo innovativo ed efficace per avvicinare i giovani a un tema cruciale come la sicurezza stradale.

Uno sguardo al futuro

Per 360maker, questo progetto è un altro passo importante verso la diffusione di mondi virtuali a scopo educativo.
Come già avvenuto in altri istituti, anche in questo caso i mondi virtuali sono stati pensati per essere accessibili a ragazzi con diverse disabilità, garantendo un’esperienza educativa che sia non solo innovativa, ma anche equa e partecipativa.
Spatial diventa così non solo un luogo di intrattenimento, ma anche uno spazio di apprendimento attivo, dove scuola e tecnologia si incontrano per formare cittadini più consapevoli.